[di Ernesto Miramondi]
Analisi e uso del linguaggio in Enfleurance
Ed ecco che dopo qualche anno, in modo del tutto fisiologico, si pone la necessità di un’analisi sull’operato di Enfleurance. Se ne analizza la tenuta nel tempo, i punti di forza acquisiti e le criticità riscontrate.Ci si interroga se la sua natura è rimasta attinente alle finalità d’origine, le stesse del suo atto costitutivo e se si rendono necessarie alcune correzioni sul modo di procedere.
Dall’analisi, emerge che Enfleurance è sì rimasta coerente con la sua linea d’azione ma contemporaneamente si evidenziano alcune criticità tra cui l’esser dispersiva nelle sue finalità.
E la cosa è del tutto normale essendo una piazza. Seppur virtuale.
Una piazza è naturalmente a “schema aperto” e questo per le situazioni che ne scaturiscono, la natura delle cose e delle idee che l’attraversano e per la sua eterna condizione d’essere umorale;
Una gestione delle emozioni definite in un “qui e ora” in perenne, ciclico, mutare nelle caratteristiche e nei temi.
Un po’ come avviene sui Social, un fiume perenne di informazioni, le più disparate ma che in apparenza non approdano ad alcun fine e spesso inducono a false verità.
Tutto questo è sicuramente interessante ma per avviare processi culturali stabili emerge la necessità di definire un perimetro d’azione più concreto con una linea operativa precisa dotata di:
- Un obiettivo reale a cui tendere, coerente con le finalità di Enfleurance,
- Un tema centrale su cui lavorare
- Acquisire una giusta strategia operativa.
Un Obiettivo coerente con le finalità di Enfleurance è sicuramente “l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile”, risoluzione votata da tutti gli Stati membri dell’ONU ma, dai medesimi, scarsamente perseguita.
Enfleurance, credendo che uno sviluppo sostenibile passa necessariamente attraverso la costruzione di una società sempre più inclusiva equa e solidale, si ritrova perfettamente nei punti descritti in “Agenda 2030” e dunque li fa propri.Un tema cardine entro cui Enfleurance si pone di lavorare è sicuramente quello del linguaggio. Individuando il linguaggio non solo come espressione delle realtà ma anche come identificazione delle medesime; posto che esistano infinite realtà, queste si identificano sempre con il loro linguaggio.
A titolo d’esempio mi viene da pensare alla realtà carceraria. Il linguaggio che la caratterizza è espressione di un mondo chiuso, molto spesso incapace di uscire dalla sola condizione di espiazione della pena.
Tuttavia esperienze fatte in carcere da associazioni di tutto rispetto come la Cisproject con il suo progetto “leggereliberalamente” nel Carcere di Opera o di Volontari di grande valore come Alessandro Fo con i suoi corsi di letteratura presso il carcere di San Gimignano, hanno dimostrato che lavorando con i detenuti su temi letterari e culturali, hanno permesso loro di appropriarsi di altri linguaggi, nuove realtà e per conseguenza di nuovi valori.
Tutto questo ha determinato una significativa riduzione delle recidive tant’è che solo una minima parte è poi tornata a delinquere.
Quanto sopra è un esempio ed Enfleurance vuole essere attiva nella promozione e la costruzione di un linguaggio universale capace di migliorare il rispetto, favorendo la conoscenza e introducendo principi di equità.
Per attivare processi che intervengono nell’orientamento e nell’evoluzione del linguaggio, Enfleurance individua alcuni degli elementi che considera propulsivi, ovvero dotati di una spiccata e naturale capacità di far evolvere il linguaggio e, dunque, portatori di nuove realtà.
Attraverso questi elementi Enfleurance pone come strategia operativa il racconto dei numerosi scenari o realtà che incontra, narrandone le esperienze e promuovendone di altre, fornendo il proprio contributo per la realizzazione dei punti contenuti “nell’agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile”.
Come elementi propulsivi del linguaggio Enfleurance pone l’accento su alcuni di essi:
- Il teatro: In quanto fucina di nuovi linguaggi. La sua capacità di sperimentare, descrivere tutte le realtà presenti nelle loro singolarità o avviare proiezioni di realtà future è rimasta inalterata praticamente da sempre.
- La letteratura, la poesia, le arti figurative e non ultima la musica: Strumenti grandi, non sempre alla portata di tutti, capaci di fissare nel tempo, in modo imperituro, i passi evolutivi della nostra cultura. Accedere ad essi vuol dire penetrare direttamente al cuore del pensiero umano espresso nei secoli, i giganti sulle cui spalle sediamo noi. Descrivono le passioni, le aspirazioni e i bisogni di un’umanità che vuole crescere, emanciparsi nonostante tutto. Sotto quest’aspetto diventano grandi strumenti del conoscere, fonte di una creatività che allarga gli orizzonti della mente facendo proprie nuove realtà.
- L’evoluzione tecnologica, scientifica e dei processi produttivi: E’ inequivocabile la loro implicazione nel linguaggio e nel mutare degli usi e costumi. Basti pensare a come i progressi nelle telecomunicazioni hanno influenzato nel profondo le nostre società. Ma importante è anche la corretta divulgazione. Avviare una corretta conoscenza vuol dire migliore gli stili di vita e ridurre le idee preconcette, prive di fondamento a favore di una società più attenta.
- L’accesso alle risorse: Grande il dibattito sull’uso corretto delle risorse e della loro ridistribuzione a favore di società più eque ma anche come strumenti per la salvaguardia del pianeta e l’acquisizione di sani e consapevoli stili di vita. Tutto questo ha senz’altro rivoluzionato e continua a rivoluzionare il linguaggio proiettandoci e facendoci intravedere modelli di realtà diverse.
- L’accesso all’informazione: La cultura, in tutti i suoi molteplici aspetti, necessita di acquisire conoscenza e questo avviene anche attraverso i mass media; La carta stampata, i mezzi multimediali e in particolar modo i social. Il quarto potere! Strumento potente capace di dare grande accelerazione al linguaggio, modificandolo e rendendo estremamente fluida la percezione della realtà. Tant’è che la verità spesso non appare un requisito indispensabile e le numerose realtà possono anche essere vissute in modo del tutto virtuale. Tuttavia è palese l’importanza dei media come strumenti per un’informazione di massa ma occorre anche intervenire avviando processi per un’informazione al servizio del sapere, priva di fake news, che sappia parlare dei temi a noi cari e sappia rimanere virtuosa sui temi culturali, giusto per non trasformare tutto il sapere in una grande pattumiera da passare sui siti.
- L’urbanistica e l’architettura: I segni del degrado, la ricchezza o la povertà, la crescita intellettuale sono aspetti che da sempre trovano la loro espressione nel territorio e nel “linguaggio delle forme” che lo caratterizza. Ben descrittivo delle singole realtà, sia che si tratti di centri storici o vie della moda o quartieri dormitorio o peggio ancora quartieri ghetto.
Dunque, posto il linguaggio come espressione delle realtà, Enfleurance si cala nei numerosi scenari del linguaggio narrandone le realtà riscontrate ma anche le possibili soluzioni attuate da chi ci opera, cercando collettivamente un linguaggio espressione di un mondo migliore, nel rispetto dei diritti umani, per una società sempre più giusta.
Nelle carceri come nei quartieri, nelle scuole come nei luoghi di lavoro o sui mezzi di informazione, raccontando delle forme del disagio, della disabilità, del bullismo, delle discriminazioni o altro. Senza idee preconcette, individuando modi e stili di vita sempre migliori.
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