[di Adriana Giannini]
BIOGRAFIA
Per i giornalisti scientifici italiani come Adriana Giannini, l’autrice della recensione al romanzo di Catullo, Rinaldo De Benedetti è stato un precursore e un esempio. Precursore, perché è stato il primo a scrivere di scienza su un quotidiano, Il Corriere, spiegando in prima pagina il funzionamento della bomba atomica sganciata su Hiroshima il 6 giugno del 1945. Esempio, perché ha sempre creduto che la scienza dovesse essere divulgata in maniera chiara, corretta e ben documentata, senza cedere a sensazionalismi e facilonerie.
In realtà la vocazione di giornalista di De Benedetti non si rivelò agli inizi della sua carriera. Nato a Cuneo nel 1903 in una colta famiglia di tradizioni ebraiche, dopo gli studi classici a 23 anni si laureò in ingegneria meccanica al Politecnico di Torino e fino al 1931 lavorò come ingegnere.
Il suo rifiuto di prendere la tessera del partito fascista lo costrinse a cambiare indirizzo: lezioni private e lavoro in campo editoriale divennero il suo nuovo mestiere. Con le leggi razziali del 1938 divenne per lui sempre più difficile lavorare allo scoperto, ma rimase uno dei collaboratori più importanti dell’Enciclopedia Italiana e successivamente dell’editore Garzanti con il quale diede vita alla fortunata serie di piccole enciclopedie tecnico-scientifiche portata avanti nonostante le avversità della guerra. Dal 1946 al 1952 scrisse attivamente per il Corriere firmandosi con lo pseudonimo Didimo (con Sagredo firmava i suoi lavori più letterari), mentre dal 1949 al 1959 diresse l’Illustrazione scientifica un innovativo mensile da lui fondato.Nel frattempo era passato a scrivere per La Stampa di Torino, il primo quotidiano a dedicare una pagina settimanale ad argomenti scientifici. A fianco a tante altre attività come i manuali tecnici e i libri sul problema della popolazione e il controllo delle nascite, la collaborazione con questo giornale resterà un punto fisso per Rinaldo De Benedetti anche dopo aver passato la pagina divenuta Tuttoscienze nel 1980 al collega Piero Bianucci. Il suo ultimo articolo su La Stampa uscirà il 17 gennaio 1996, una settimana dopo la sua morte avvenuta a Milano a 93 anni. De Benedetti in effetti non andò mai in pensione. Ebbe solo più tempo da dedicare ai suoi amati studi classici, alla poesia e alla stesura di racconti.
(per una bibliografia completa, con immagini, si rinvia al seguente sito https://rinaldodebenedettididimo.jimdo.com/).
Scrivi un commento