[Di Sara Sesti]
YOUYOU TO
Youyou Tu. Nobel per la medicina per le sue scoperte contro la malariaE’ la prima scienziata cinese a ricevere il Premio per una ricerca condotta nel suo paese. E’ nata a Ningbo nel 1930, nella provincia orientale cinese di Zhejiang, e ha ricevuto una buona educazione fin dall’infanzia, prima in una scuola privata e poi alla scuola femminile della città. Nel 1946 contrasse la tubercolosi e dovette abbandonare la scuola, che poté riprendere solo dopo due anni di cura. Come effetto dei suoi problemi di salute, Youyou Tu sviluppò un interesse specifico per la medicina. A 21 anni fu ammessa al dipartimento di Farmacologia dell’Università di Pechino. Qui studiò Farmacognosia, lo studio delle sostanze farmacologicamente attive presenti in natura. Dopo la laurea, nel 1955, lavorò all’Istituto di “Materia medica” dipendente dall’Accademia cinese di scienze mediche.
Nel 1967 venne avviato dal governo cinese un progetto di ricerca per trovare una cura contro la malaria, che mieteva molte vittime nelle campagne. Il progetto era conosciuto come Progetto 523, dalla data di inizio (23 maggio). La scienziata venne ingaggiata nell’iniziativa nel 1969. A quell’epoca aveva condotto ricerche in fitochimica (la chimica delle piante) già da 4 anni e divenne capo del gruppo di ricerca fitoterapica del progetto. Si buttò a capofitto nel lavoro, trasferendosi nelle zone più contagiate, nella provincia meridionale cinese di Hainan, e affidando le due figlie ai genitori, dato che il marito Li Tingzhao si trovava nello Yunnan in un campo di lavoro.
“Il lavoro era la priorità massima, quindi ero disposta a sacrificare la mia vita privata” ha risposto a chi le chiedeva conto di tale scelta. Parallelamente alle analisi di laboratorio la scienziata e il suo gruppo conducevano ricerche sugli antichi testi della medicina tradizionale cinese; in questo modo Youyou Tu, leggendo il “Manuale di pratica medica e rimedi di emergenza” scritto nel 340 dal dotto Ge Hong (284-364), scoprì che l’ “artemisia”, “qinghao” in cinese e “sweet wormwood” in inglese, veniva usata per trattare la malaria.
Prima di diffonderlo, Youyou provò il medicamento anche su se stessa. Messo alla prova diede subito ottimi risultati portando a guarigione e limitando notevolmente i decessi soprattutto tra i bambini, poiché era attivo anche nei casi in cui i medicinali precedentemente usati non avevano più efficacia. Iniziarono i riconoscimenti, dapprima in Cina: nel 1979 ricevette un Premio Nazionale per le Invenzioni. Tre anni dopo la scoperta divenne nota a livello mondiale attraverso la relazione che Yuoyou Tu presentò alla Conferenza internazionale di Pechino, organizzata dal Gruppo di lavoro scientifico dell’Organizzazione Mondiale per la Sanità (WHO) per la terapia della malaria. “Il significato della scoperta dell’artemisinina e il successo della ricerca dei derivati dell’artemisinina risiede nella struttura chimica della sostanza, che è unica, e nel suo meccanismo di azione antimalarica, che è diverso da ogni medicamento antimalarico conosciuto” sostenne in quell’occasione il direttore della Conferenza, prof. Nitya Anand. Negli anni successivi venne inserita nell’Elenco dei farmaci essenziali e raccomandata a livello mondiale; ciò produsse un drastica riduzione delle vittime causate da una malattia che nei paesi del sud del mondo miete ancora migliaia e migliaia di vite.
Nonostante la fama internazionale, la scienziata, che ha ricevuto il Nobel a 85 anni, conduce una vita assolutamente normale e continua le sue ricerche all’Accademia di medicina tradizionale cinese di Pechino. Attualmente il suo interesse è proprio rivolto a questo mondo: “la Medicina tradizionale cinese è un grande tesoro. La Cina dovrebbe incoraggiare i giovani a svolgere ricerche in questo campo. Naturalmente ciò comporta un gran lavoro” ha dichiarato in una intervista. Nel 2015 insieme a lei, che ricevette metà del denaro per il premio Nobel per la Medicina, furono premiati due ricercatori: il giapponese Satoshi Mura (1935) e l’irlandese William C. Campbell (1930), anch’essi per aver trovato terapie efficaci contro malattie diffuse nei paesi poveri e tra i bambini.
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